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I sintomi della carenza da vitamina B12

La vitamina B12 è una vitamina idrosolubile (ovvero, in grado di sciogliersi in acqua) naturalmente presente in alcuni alimenti, aggiunta ad altri sotto forma di integratore alimentare o inserita all'interno di appositi farmaci da prescrizione. Questa è definita anche "cobalamina", in quanto contiene il minerale cobalto, ed è una vitamina fondamentale per lo sviluppo e il funzionamento del sistema nervoso centrale, per la formazione dei globuli rossi e per la sintesi del DNA.

Quando questa sostanza non viene assunta dal corpo in quantitativi sufficienti si parla di carenza di vitamina B12; tale condizione può manifestarsi con sintomi diversi e, considerando il ruolo e la grande importanza rivestita da questo nutriente per il funzionamento del corpo umano, può portare alla comparsa di disturbi a livello fisico, neurologico e psicologico.

Vediamo quali sono i sintomi più comuni di questa carenza, quali sono le possibili complicanze e come può essere diagnosticata.

    La carenza di vitamina B12 si verifica quando il corpo non ne assume una quantità sufficiente o non ne assorbe abbastanza dal cibo che viene introdotto nell'organismo. L'assorbimento della vitamina B12 inizia una volta che il cibo raggiunge lo stomaco: qui, infatti, l'acido cloridrico la scompone dal cibo e questa si lega alle aptocorrine prima, e al "fattore intrinseco" poi, proteine che ne consentono il corretto assorbimento da parte delle cellule dell'apparato digerente. Le persone che non producono abbastanza fattore intrinseco o che hanno una bassa acidità gastrica (per assunzione prolungata di alcuni farmaci o per la presenza di un'atrofia gastrica) non riescono ad assorbire correttamente la vitamina B12 e sviluppano, quindi, una carenza.

    Qualsiasi persona può sviluppare una carenza di vitamina B12, ma le probabilità aumentano nelle persone che hanno più di 60 anni. In generale, però, tale condizione interessa tra l'1,5% e il 15% delle persone nel mondo. 

    La quantità giornaliera raccomandata di vitamina B12 per gli adulti è di 2,4 microgrammi (mcg) e tale fabbisogno può essere in gran parte soddisfatto con la regolare alimentazione, in quanto la vitamina B12 è naturalmente presente nella carne (soprattutto nel manzo, nel maiale, nel fegato e nelle frattaglie), nelle uova, nel latte, nei cereali arricchiti e in alcuni tipi di pesce, come tonno, salmone e frutti di mare. Coloro, però, che seguono particolari regimi alimentari (ad esempio, i vegetariani e i vegani che non assumono cibi di origine animale) dovrebbero fare in modo di garantirsi un giusto apporto di questo nutriente integrando nella propria dieta alimenti alternativi (che contengono vitamina B12 aggiunta) o integratori multivitaminici a basso dosaggio.

    È fondamentale, quindi, soprattutto se non si è soliti seguire un'alimentazione varia ed equilibrata, prestare attenzione ai possibili segni di questa carenza, così da essere in grado di intervenire precocemente e scongiurare l'insorgere di complicanze. La prevenzione, infatti, gioca un ruolo fondamentale.
     

    Generalmente, la carenza di vitamina B12 si manifesta lentamente, con un graduale intensificarsi dei sintomi del corso del tempo; va specificato, però, che vi sono casi in cui questa può comparire anche improvvisamente. Considerando l'ampia gamma di sintomi che tale carenza può causare, spesso la condizione viene trascurata o confusa con altre problematiche; a tal proposito, è fondamentale prestare molta attenzione alla comparsa dei sintomi qui riportati e consultare il proprio medico in caso di dubbi.

    La carenza di vitamina B12 può manifestarsi con sintomi fisici, neurologici e psicologici.

    Tra i principali sintomi fisici della carenza di vitamina B12 ci sono:

    • sensazione di stanchezza, affaticamento e debolezza muscolare: tale condizione è dovuta all'insufficiente apporto di ossigeno da parte dei globuli rossi;
    • problemi gastrointestinali, come nausea, vomito, diarrea, costipazione e gonfiore;
    • mancanza d'appetito;
    • perdita di peso immotivata;
    • dolore e infiammazione di bocca e lingua (glossite);
    • pallore e pelle di colore giallastro: provocata dalla mancanza di globuli rossi sani o dall'ittero;
    • mal di testa;
    • disfunzione erettile: causata dall'aumento dei livelli di omocisteina nell'organismo.

    Tra i sintomi neurologici, invece, rientrano:

    • intorpidimento e formicolio delle mani e dei piedi (parestesia);
    • problemi alla vista: legati ai danni a carico del nervo ottico;
    • difficoltà di concentrazione, declino della memoria e sensazione di confusione;
    • declino cognitivo nell'anziano;
    • difficoltà a camminare, stare in equilibrio o parlare normalmente.

    Infine, la carenza di vitamina B12 può portare anche allo sviluppo di sintomi psicologici, quali:

    • depressione: provocata dall'aumento del livello di stress ossidativo;
    • irritabilità;
    • modifiche al proprio comportamento.

    Sintomi di questo tipo, soprattutto se improvvisi e non direttamente riconducibili ad altre condizioni di salute, devono essere sottoposti all'attenzione del medico che, tramite specifici esami, indagherà sulla condizione del paziente e formulerà una corretta diagnosi. In particolare, si consiglia di rivolgersi al medico per un controllo dei propri livelli di vitamina B12 se si segue abitualmente un'alimentazione a base esclusivamente di cibi vegetali, se ci si è sottoposti a interventi chirurgici volti alla riduzione del peso o se si soffre di una malattia che interferisce con il corretto assorbimento del cibo nell'organismo. Una diagnosi precoce è fondamentale, perché consente di avviare il paziente al trattamento più adeguato, evitando il rischio di incorrere in seri problemi di salute e ripristinando il benessere dell'individuo.

    Considerata l'ampia sintomatologia derivante dalla carenza di vitamina B12, la diagnosi non è semplice: i sintomi, infatti, possono facilmente essere ricondotti a ulteriori condizioni di salute e, soprattutto, non tutti i soggetti con carenza di vitamina B12 li manifestano. 

    Generalmente, il campanello d'allarme è rappresentato dai risultati delle analisi del sangue eseguite di routine, che segnalano la presenza di globuli rossi di dimensioni elevate; d'altro canto, anche riportare al medico sintomi tipici delle lesioni ai nervi, come il formicolio o la perdita di sensibilità di una parte del corpo, può farlo sospettare che alla base ci sia una carenza nutrizionale. In questi casi, è opportuno misurare il livello di vitamina B12 nel sangue: la carenza è solitamente diagnosticata quando la quantità di vitamina B12 nel sangue è inferiore a 150 pg per ml.

    In ottica di diagnosi differenziale, spesso, insieme a queste analisi, viene prescritto al paziente anche il controllo dei livelli di folati e di omocisteina nel sangue, così da poter escludere un'eventuale carenza di folati, che si manifesta allo stesso modo, con la presenza di globuli rossi di grandi dimensioni.

    In ogni caso, se la carenza di vitamina B12 è accertata in pazienti anziani o giovani, il medico prescriverà ulteriori esami, volti a individuare la causa esatta della carenza; tra questi vi è l'endoscopia, utilizzata in questo caso per verificare la presenza del fattore intrinseco nel paziente.

    In particolare, il medico potrebbe suggerire al paziente di sottoporsi a una visita presso altri specialisti, tra cui:

    • un ematologo, se non si ha certezza sulla causa delle alterazioni dei globuli rossi;
    • un ginecologo, se il paziente è una donna in gravidanza;
    • un neurologo, nel caso in cui la sintomatologia riportata suggerisca un danno a carico del sistema nervoso;
    • un gastroenterologo, se si sospetta una carenza dovuta a un malassorbimento della vitamina B12 da parte dell'apparato digerente;
    • un nutrizionista, se la causa della carenza può essere ricondotta a un'alimentazione povera di nutrienti.

    La prognosi dei soggetti affetti da carenza di vitamina B12 dipende dalla precocità con cui viene diagnosticata e trattata tale condizione. Se, infatti, la carenza è individuata precocemente, la maggior parte delle persone riesce a tenere sotto controllo i sintomi con i dovuti trattamenti. Nel caso, invece, in cui non si segua nessuna cura per la carenza, i soggetti possono sviluppare problematiche gravi e durature, a carico soprattutto del sistema nervoso.

    Tra le principali complicanze del mancato trattamento della carenza di vitamina B12 vi sono:

    • anemie;
    • neuropatie periferiche;
    • degenerazione del midollo spinale;
    • paralisi;
    • incontinenza urinaria e/o intestinale;
    • disfunzione erettile;
    • depressione;
    • paranoia e deliri;
    • perdita di memoria e declino cognitivo.

    Inoltre, nelle donne in gravidanza o in quelle che allattano, la carenza di vitamina B12 può causare difetti del tubo neuronale, ritardi nello sviluppo e anemia nel feto.

    Infine, tra le principali patologie che possono scaturire da una carenza di vitamina B12 vi sono le anemie megaloblastiche, tra le quali l'anemia perniciosa è probabilmente la più conosciuta. In questa forma di anemia i globuli rossi hanno dimensioni maggiori del normale, come conseguenza della carenza di vitamina B12 che ne altera il processo di produzione nel midollo osseo.